Pubblicità per la tua azienda: spot pubblicitario o branded entertainment?

Partiamo da un concetto: oggi il tuo possibile cliente è subissato di pubblicità. Se speri che girando uno di quegli orribili spot pubblicitari locali che vanno al cinema prima di un film tu possa colpirlo, è possibile, ma con un’ascia in testa! In quel caso specifico lo spot è veramente amatoriale perché gran parte del budget finisce per comprare lo spazio pubblicitario. Ma funziona?

Con certezza no! Se non credi a questo articolo fai una breve ricerca. Oggi ci sono decine di possibilità migliori. L’importante è che stupisca e coinvolga il tuo cliente.

Ma come fare?

La base. Conosci te stesso. Qual è la tua caratteristica migliore. Perché sei migliore della tua concorrenza.

Avendo chiaro questo: ho un caso di successo derivato dalla mia attività?

Se si, è fatta. Raccontalo in un film, in una serie tv o in cortometraggio. Fai della tua storia una storia per il cinema.

Si, ma quanto costa?

Quanto devo investire per avere una campagna marketing digitale e pubblicitaria che riesca a darmi un ottimo ritorno del mio investimento migliorando il fatturato della mia azienda?

Intanto sappi subito che fino a 200.000 è tutto interamente deducibile dal reddito d’impresa.

Noi ti suggeriamo 3 modi per conferire autorevolezza e prestigio alla tua attività, attirare l’attenzione del cliente spettatore e dedurre totalmente il costo dalle tasse.

Come?

Massimo Ivan Falsetta regista pubblicitario specializzato in  branded entertainment ( o branded content o cortometraggio brandizzato) e fashion film

Miglior regista pubblicitario nel 2020, premiato a Dicembre 2023 al Digital media fest per i suoi fashion film  e direttore artistico del Roma international fashion film festival, nella sua carriera ha diretto attori come Neri Marcorè, Alessandro Haber, Franco Nero, Anna Falchi, Euridice Axen, Ettore Bassi, Sara Ricci e Roberto Herlitzka, ci ha spiegato come il cinema può fondersi con la pubblicità per generare una campagna pubblicitaria eterna ed efficace.

Recentemente ha girato una splendida storia vera che ha unito un’azienda, un caso di scienza con il grande cinema. Uno strumento pratico che servirà in questo caso per parlare di HPV e di una possibile pista scientifica per una terapia. Il corto verrà presentato alla migliore stampa nazionale e di settore, già questo ti suggerisce che gran potenziale ha un’opera cinematografica rispetto all’ennesimo spot che finisce su youtube.

Ci sono tanti modi per fare questo ma lui ne consiglia 3:

Fashion film. È l’ultima frontiera della pubblicità. Non farti ingannare dal nome, questo tipo di pubblicità che in sostanza fonde il brand con l’estetica del cinema non è solo appannaggio del settore della moda ma di tutti. Con fashion film infatti si identifica un genere di pubblicità che mira a creare un rapporto diretto con il cliente finale grazie all’estetica di un piccolo cortometraggio a scopo pubblicitario dove il brand viene messo in risalto ma senza svelarsi per apparire solo nel titolo finale. La destinazione è il sito aziendale dove a fine visione si appone un pulsante che, forte della carica empatica generata, spinge il cliente ad acquistare il nostro prodotto.

I costi per un buon fashion film della durata di massimo cinque minuti con degli estratti di 30-60 secondi parte in genere dai 10.000 euro e può salire a seconda dell’idea e della presenza di testimonial vip o location di prestigio.

C’è anche un grande vantaggio: regolarmente fatturato, è totalmente deducibile con un cospicuo abbassamento delle tasse da pagare.

Un altro modo è il Branded entertainment o conosciuto anche come branded content marketing.

Questa è la migliore soluzione. In sostanza un regista pubblicitario professionista si occupa di creare un branded short (un cortometraggio brandizzato) della durata di 15 -20 minuti al massimo con una storia che gira intorno al brand ma senza renderlo invadente come è stato in uso fino ad ora con la pubblicità tradizionale ma ormai obsoleta.

In sostanza il brand, dopo aver spiegato il suo prodotto al creativo, a chi si rivolge e su che carico emozionale punta, si relaziona con il regista pubblicitario che con la sua casa di produzione si occupa di scrivere la storia, scegliere gli attori (che a seconda del budget possono essere dei vip), girare il film e consegnarlo alla azienda. Il cortometraggio brandizzato può (ma aggiungiamo deve) avere prestigiose vetrine in importanti festival e ottenere così prestigio, pubblicità e stampa a costo zero.

In alternativa al cortometraggio brandizzato ci può essere una webserie brandizzata che viene creata e lanciata a puntate sul sito aziendale o anche su tv on demand popolari.

I costi per questa operazione partono dai 20.000 euro e possono salire a seconda di quanto si vuole spendere. La formula è semplice, più cose chiedi, più è ricca la storia e la lavorazione, più aumenta il budget per la realizzazione dell’opera cinematografica.

L’intero importo è deducibile al 100% dal reddito d’impresa con conseguente riduzione delle tasse.

L’ultimo modo che suggerisce il pluripremiato regista pubblicitario è il  Product placement. Funziona come il branded marketing content ma anziché creare un contenuto specifico per il brand che come abbiamo visto può avere un costo non indifferente, si inserisce in un progetto già esistente del regista pubblicitario e della sua casa di produzione. In sostanza, un regista pubblicitario gira una sua storia dove in sceneggiatura ha degli oggetti o delle scenografie che si prestano a mostrare marchi commerciali, sia un oggetto (per esempio la protagonista beve una birra e si inquadra la marca) o una location (i due fidanzati si incontrano in un ristorante specifico e si mostra l’insegna o la tovaglietta del ristorante). I costi per questo sono in genere inferiori.

I costi per questo servizio variano dai 1000 euro fino a quanto richiede la produzione cinematografica a seconda della visibilità richiesta.

Anche in questo caso l’intero importo è deducibile dal reddito d’impresa con conseguente riduzione delle tasse.

I vantaggi sono tangibili, se un volantino o anche una costosissima pagina di giornale finisce la sua efficacia dopo pochi giorni, un prodotto cinematografico a scopo pubblicitario esiste per sempre nel tempo.

Prova a immaginare di dare un tuo cortometraggio con magari un grande attore ai tuoi clienti, fornitori, stampa o perché no? Concorrenti!

Qua ti segnaliamo la normativa in materia fiscale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1993/11/05/093A6078/sg