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“A Carnevale ogni scherzo vale!” è un modo di dire che sottolinea il carattere goliardico di questa ricorrenza e fa riferimento alla pretesa che qualsiasi scherzo sia accolto di buon grado Solo in pochi, però, sanno che questo gioco di parole ha origini molto antiche. Veniva utilizzato già all’epoca degli Antichi Romani, quando i Saturnali, la festa pagana che cadeva proprio in questo periodo dell’anno era colta come occasione per divertirsi, fare baldoria, sovvertire le regole sociali e cedere a ogni tipo di concessione e dissolutezza.
Lo stesso avveniva durante i riti dionisiaci degli Antichi Greci, in cui gli scherzi avevano lo scopo di rendere l’atmosfera ancora più giocosa ed esilarante. Il tutto ovviamente, insieme al vino e al cibo, presenze immancabili di qualsiasi festa, ma che in questa occasione diventano veri e propri protagonisti e vengono declinati anch’essi in versione ricca, godereccia e… talvolta persino esagerata!
La festa dei colori… e delle dorature
Non solo maschere, coriandoli, sfilate e carri allegorici: Carnevale è la festa dell’abbondanza e del capovolgimento delle regole anche a tavola. Vengono temporaneamente messe al bando le restrizioni dietetiche e le pretese salutistiche lasciano spazio a qualsiasi tipo di concessione golosa.
In particolare quelle che riguardano i dolci e, soprattutto, i fritti. La ragione? Innanzitutto perché il Carnevale precede il periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, pertanto, per fare il pieno di calorie prima dell’ascetismo imposto dalle celebrazioni religiose, il martedì grasso si festeggia banchettando con lasagne, dolci ed altri piatti abbondanti, diversi da Regione a Regione e persino da una città all’altra.
Frittelle di carnevale
Sotto la dicitura “frittelle di Carnevale” ricade in realtà un’ampia varietà di dolcetti tradizionali in questo periodo: chiacchiere, castagnole, ravioli dolci, bugie, graffe, bombe e tortelli. Ogni zona del Bel Paese, e persino ogni comunità e ogni famiglia ha un proprio dolce fritto carnevalesco di elezione, una ricetta tipica e un appellativo da attribuirgli.
Il risultato è una gran confusione del lessico gastronomico riferito a questa ricorrenza e, di conseguenza, nei ricettari, tanto che spesso l’unica opzione praticabile è affidarsi ai consigli e alle indicazioni delle nonne, delle mamme e delle altre donne della famiglia avvezze alle preparazioni in olio bollente!
Ma perché si frigge tanto a Carnevale?
Le ragioni per le quali la festa più colorata dell’anno è quella in cui le calorie non si contano e i cibi assumono un’immancabile scorza dorata e croccante? Perché Carnevale cade proprio nel “periodo dello strutto”, cioè in quel momento dell’anno in cui, anticamente, la tradizione contadina prevedeva di effettuare la macellazione del maiale.
Questo metteva a disposizione delle donne di casa il prezioso grasso dell’animale (lo strutto, appunto, noto anche come sugna). In cucina, pasta grassa, incolore, inodore e insapore, è ideale come ingrediente per friggere, dal momento che resiste bene alle alte temperature e si conserva a lungo (oggi questo è possibile anche grazie all’aggiunta artificiale di antiossidanti e/o sale).
Street food… anche a casa!
Tra sfilate di carri e cortei di maschere allegoriche, le celebrazioni del Carnevale avvengono soprattutto nella dimensione pubblica. Si sta fuori casa e, ovviamente si frigge all’aperto! Nelle piazze e per le strade abbondano i carretti che friggono a ciclo continuo e vendono ai passanti ogni genere di delizie dorate.
Ma ci sono molti modi per godersi un buon fritto anche a casa, senza timore di spargere odori persistenti (e non sempre gradevoli) in tutta l’abitazione e senza ridursi a friggere “ad aria” (un tipo di preparazione che decisamente non assicura lo stesso risultato della versione tradizionale). Ma come fare se la propria dimora è un “open space” alla moda? Una soluzione può essere quella di riorganizzare le stanze in modo flessibile, addirittura installando pareti a pannello, mobili e capaci di adattarsi alla suddivisione degli ambienti di volta in volta necessaria.
Esistono già pannelli e tappezzerie capaci di depurare l’aria di casa da inquinanti, polveri sottili e allergeni, e chissà, fra qualche anno magari arriveranno anche pareti di esercitare un effetto “cappa” contro gli odori. Per il momento una semplice schermatura tra zona frittura e spazio living può già essere d’aiuto.