Autonomi e liberi professionisti possono accedere alla cessione del quinto?

Tra tutte le forme di credito oggi accessibili sul mercato economico, la cessione del quinto è senza dubbio una delle più apprezzate. Si tratta di una soluzione di credito particolarmente comoda sia per i creditori che erogano il denaro che per i debitori che lo ricevono, i quali si impegnano poi a rimborsarlo. La cessione del quinto è una forma di prestito rivolta ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, così come ai soggetti pensionati, a patto che rispettino un limite massimo di età di 75 anni. Oggi tuttavia esistono anche dei creditori che concedono questi finanziamenti a soggetti che hanno un’età superiore ai 75 anni e che possono avere un’età massima di 90 anni, da considerarsi tuttavia al termine del rimborso del prestito.

Come funziona la cessione del quinto

La cessione del quinto è una formula di credito che prevede un rimborso non tramite il versamento dei classici bollettini mensili, ma tramite delle trattenute di rate che avvengono sulla busta paga o sulla pensione del soggetto debitore. Per l’accesso a questo finanziamento sono previste delle specifiche condizioni che riguardano il limite di età del soggetto richiedente, oltre che la sua situazione economica e creditizia.

Se i richiedenti pensionati della cessione del quinto hanno un’età particolarmente avanzata possono richiedere anche una polizza di copertura assicurativa che tutela il creditore dal decesso improvviso del richiedente. L’assicurazione ha un peso economico sul costo complessivo del finanziamento di cui occorre tenere conto, specialmente quando i pensionati hanno un’età particolarmente avanzata. Il prezzo della copertura di assicurazione sarà proporzionale all’età del soggetto richiedente, per cui occorre valutare in particolar modo i tassi di interesse previsti. Scopri di più sul sito web https://www.infoprestitisulweb.it/.

Chi può avere accesso alla cessione del quinto

La cessione del quinto è una formula di credito, come abbiamo già detto in precedenza, destinata ai pensionati e ai lavoratori dipendenti pubblici o privati con contratto a tempo indeterminato oppure a tempo determinato, a patto che abbia una durata non inferiore a 24 o 36 mesi, a seconda delle soluzioni e dei creditori a cui ci si rivolge. Non è una soluzione di credito pensata quindi per i lavoratori autonomi e per i liberi professionisti dotati di partita IVA.

Questi lavoratori infatti sono sprovvisti di una busta paga, la quale rappresenta il principale requisito essenziale per poter accedere un prestito tramite cessione del quinto. In caso di mancanza di una busta paga, i creditori non possono quindi effettuare delle trattenute dirette automatiche, per cui l’accesso a questi finanziamenti non è possibile da parte dei lavoratori autonomi e dei freelance. Chi ha l’esigenza di richiedere una somma più alta può fare richiesta del doppio quinto.

Soluzioni alternative per autonomi e liberi professionisti

Coloro che svolgono un lavoro da autonomi come ad esempio gli imprenditori o i titolari di negozi e attività commerciali, così come i freelance, oggi possono accedere a soluzioni alternative alla classica cessione del quinto. Esistono infatti sul mercato delle soluzioni pensate appositamente per queste categorie di lavoratori. Solitamente gli autonomi e i liberi professionisti non sono in grado di dimostrare la stessa affidabilità creditizia di cui invece i lavoratori dipendenti, specialmente con contratto di lavoro a tempo determinato, dispongono. Tuttavia, anche per gli autonomi e per i freelance oggi è possibile accedere a soluzioni di credito vantaggiose, le quali tuttavia possono prevedere in alcuni casi la presentazione di garanzie a carattere alternativo, come ad esempio un garante oppure l’accensione di un’ipoteca su un immobile di proprietà.

Quali garanzie alternative possono essere previste

Come abbiamo già anticipato, due delle principali garanzie che i creditori possono richiedere ad autonomi e liberi professionisti sono la figura del garante e l’ipoteca su un bene immobile oppure anche su un bene mobile, a patto che abbia un valore abbastanza elevato e che copra la liquidità che si richiede in prestito. Il garante è un soggetto terzo chiamato a intervenire economicamente nel saldo delle rate mensili del rimborso, in caso di insolvenza o di difficoltà economica temporanea vissuta dal debitore principale del prestito.