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Il batticarne aiuta a rompere le fibre muscolari
Tra le diverse tipologie di carne, quella di maiale è una delle più versatili: grazie alle sue caratteristiche specifiche è possibile accompagnarla a tanti e diversi condimenti e con contorni dai sapori anche decisi. Rispetto ad altre carni, però, la carne di maiale è piuttosto dura e resistente e, per questo motivo, è importante utilizzare tecniche specifiche che possano aiutarla a non diventare ancor più dura durante la cottura. Ci sono quindi alcuni espedienti che possono essere utilizzati per preparare ottimi piatti a base di carne di maiale, facendo in modo che questa non diventi troppo dura, ma che anche durante la cottura, resti morbida e mantenga al suo interno tutti i sapori che la caratterizzano. Ricordate infatti che il tipo di cottura è molto importante per rendere tenera la carne di maiale. Ma non è l’unico aspetto da considerare. Il primo consiglio riguarda l’utilizzo del batticarne. Rompere le fibre muscolari del taglio di carne permette di ammorbidirla. Il batticarne agisce sostanzialmente come un martello, con una superficie solcata da piccole punte che hanno il compito di entrare nelle fibre e spezzarle. Se non siete in possesso di un batticarne, potete semplicemente utilizzare una forchetta e infilzare la carne: l’effetto finale sarà il medesimo. Colpire e punzecchiare la fetta di carne la renderà sicuramente più morbida in fase di cottura e di assaggio.
Marinatura, la soluzione ideale per aromatizzare e ammorbidire la carne di maiale
Una soluzione perfetta per rendere tenera la carne di maiale e per arricchirla con aromi particolari è la marinatura. Se avete voglia di scoprire qualche ricetta particolare per marinature speciali potete fare click qui. Ricordate che ogni marinatura deve essere calibrata, con miscele e dosi specifiche: non tutte le miscele sono uguali e un errore nelle dosi può rovinare irrimediabilmente la riuscita del piatto. Per rendere la carne di maiale più tenera è importante che la marinatura contenga un enzima o un ingrediente acido. Questo aspetto è fondamentale in quanto solo così si possono spezzare le catene proteiche a livello molecolare: come detto, però, attenzione alle dosi. Se si esagera con l’elemento acido si rischia di rendere la carne troppo dura. Se si esagera con l’enzima la carne risulterà troppo molle. Gli ingredienti più utilizzati per la marinatura delle carni di maiale sono l’aceto, il vino e il succo di agrumi. Spesso si richiede l’aggiunta di salsa di soia al vino. In altri casi possono essere utilizzati dei latticini come latticello o yogurt che hanno sempre un’acidità di fondo e rappresentano un composto ideale per la marinatura delle braciole. Tra gli enzimi più utilizzati ci sono la papaina (contenuta nella papaia) e la bromelina (presente nell’ananas). In entrambi i casi, come detto, è importante non esagerare mai nei dosaggi.
La salamoia, ideale per i tagli magri
Altra soluzione che si può rivelare utile per arricchire di sapore la carne di maiale e renderla ancor più tenera è la salamoia. È una tecnica simile alla marinatura, ma in questo caso risulta particolarmente indicata per i tagli magri come, ad esempio, il filetto. La preparazione della salamoia consiste nell’immersione della carne in acqua salata per mantenerla più morbida e succosa. Oltre all’acqua e al sale è possibile aggiungere anche altri elementi come l’aceto di mele, il rosmarino, il timo e lo zucchero di canna. essendo presente già nella salamoia una base sapida, si sconsiglia di aggiungere altro sale durante la preparazione o prima della degustazione. Una volta pronta la soluzione per la salamoia, immergetevi la carne, coprite il contenitore e mettetelo nel frigorifero a riposare. Naturalmente il tempo di permanenza in frigo può variare in base al taglio che si sta preparando. Se si stanno preparando delle braciole, il tempo di permanenza nella salamoia può variare dalle 12 alle 24 ore, mentre se si tratta di arrosti di lonza sono necessari alcuni giorni di riposo. Infine, se si sta lavorando un filetto di maiale, saranno sufficienti 6 ore.